E’ innegabile, siamo dei privilegiati ad abitare in Toscana
le nostre scenografiche colline di girasoli e cipressi, i vigneti da cui provengono tante rinomate etichette, gli oliveti per il prezioso nettare extravergine, tante aziende agricole che legano l’esistenza ad uno stretto rapporto con la terra.
Bene, tutto bucolico finchè… non inizia a crescere l’erba,
a cui da anni si dichiara guerra con l’abuso del famigerato glifosate,
l’erbicida con cui veniamo letteralmente innaffiati .
Sarà anche per questo che gli esami dell’acqua pubblicati dall’Arpat pochi mesi fa, confermano che la Toscana con il raddoppio dei residui dei fitofarmaci nelle proprie acque, è fra le Regioni piu’ inquinate.
Nel mentre attendiamo che la Commissione Europea si pronunci sulla tossicità già lampante di questa sostanza, rinnovandone o meno l’autorizzazione all’uso attualmente scaduta, che cosa possiamo fare noi ?
Seppur molto blanda, esiste una legge regionale la n.36/99 a cui appellarsi
Questa legge fissa distanze minime di sicurezza e modalità d’uso che sono regolarmente non rispettate, non controllate e non sanzionate da nessuno.
Vi proponiamo la “saga” di un privato cittadino che per senso civico, tutela della propria salute e dell’ambiente, ha provato a denunciare l’ uso improprio dei pesticidi.
Questo è quello che vi invitiamo a fare tutti, armandosi di tanta pazienza e perseveranza, contattando gli uffici qui riportati, tutto in forma scritta e possibilmente protocollata.
Essendo uno dei temi principali che la nostra Associazione affronta, chiunque voglia maggiori informazioni ed abbia interesse a questo argomento, è ben pregato di contattarci.
∼LaLσρ ♣